notte onirica
Sono a Madrid, sono appena tornato dal café central dove ho visto uno dei migliori concerti jazz della mia vita. larry willis, un pianista newyorkese di doti incredibili (non solo per il piano) che mi ha fatto ripiombare a 10 anni fa.
almeno.
mi godo un po' di solitudine con la sola compagnia di un ottimo lagavoulin ascoltando il cd appena comprato.
Sembra tutto più leggero, anche le delusioni che mi bruciano le budella da mesi, anche l'aria pesante che respiro (certo fumassi meno...) la non voglia di cambiamenti, la permeabilità che mi identifica, e tutte quelle cose che ti portano a fine giornata... alla voglia di addormentarmi e perdermi nel non controllo.
ho voglia di un non luogo, dove farmi accarezzare come dalle note leggere e pesanti di larry willis, un luogo dove poter essere in pace, e dire con sincerità quella parola utopica:
finalmente.
Dove tutto non suoni come un finto arrivederci, dove non conta la lucidità con cui affronti la stupida o stupita quotidianità (imbarazzante all'intelletto), dove sono tangibili tutte quelle belle cose che ti convinci di essere.
che ti giurano di essere.
con la naturalezza di questo post, con tutta l'erronea sintassi e l'ignara punteggiatura.
"Di essere un uomo e quindi normale, di essere nulla e quindi speciale" parafrasando una canzone mai finita.
....
Ma nonostante tutto, ho ancora voglia di essere grato.
Buonanotte amici invisibili, lettori casuali o attenti, da una notte splendida e triste, e bella e stanca, e, mia. e di Anna, certo.
Alessandro.
posted by Alessandro Minoggi @ 1:11 AM
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